Sommana e il furto sacrilego

Sommana — Altro villaggio messo a pochi minuti da Pozzovetere e Casertavecchia. Conta 382 abitanti per la maggior parte contadini e pastori, e possiede una scuola maschile. Notasi la magione degli Alois, famiglia patrizia dell’antica Caserta.

Furto a Sommana, la comunità religiosa addolorata

CASERTA – (tobia) Del furto sacrilego che ha privato la piccola chiesetta della congrega di Sommana del pavimento maiolicato del settecento, dopo la pubblicazione sul nostro giornale,  la notizia si è diffusa nel quadrilatero dei monti Tifatini molto rapidamente. Sdegno è costernazione sono state espressi dal don Pietro De Felice parroco di Casertavecchia che ha assicurato la sua collaborazione per mettere il sesto la congrega. “Certamente è stato trafugato un bene che oramai non potrà essere sostituito –ha commentato Don Pietro – mi auguro che i responsabili si rendano conto del grave fatto commesso. Purtroppo molte piccole realtà rurali sono difficili da  proteggere e controllare e per questo uno si affida al senso di responsabilità della cittadinanza. Questi fatti dimostrano come la strada per un corretto senso civico e rispetto dei beni della collettività è ancora molto lunga.”

Anche don Valentino Picazio promotore dell’eremo di San Vitaliano, che quando ha saputo la notizia era a Roma,  è  molto addolorato ma soprattutto preoccupato. “Se sradicano un pavimento da una chiesa mi posso aspettare che portino via anche arcate e colonnati di antiche testimonianze – ha detto il parroco di Pozzovetere –  La sorveglianza non basta mai. Del resto qui, dalle nostre parti, un controllo del territorio e molto difficile e quello saltuario  che si fa non è minimamente sufficiente.”

“In quella chiesetta c’era un fetta di storia della frazione – ha commentata Maddalena Farina ristoratrice del posto – vederla profanata in quel mondo fa pensare che ci troviamo  di fronte a delle persone che non hanno neanche rispetto della fede cattolica e della chiesa.”

Un borgo, quello di Sommana che ha origini antiche e si vede.  Era  in stretto   collegamento con la vicina Casertavecchia tanto che il portale attuale in pietra della chiesa parrocchiale richiama l’epoca dello duomo di del Borgo antico.

Nel 1338 Francesco della Ratta concesse il feudo di Sommana ad Angelo di Siringnano, ma nel 1471 fu venduto da Francesco Larhat   ai fratelli Batolomeno Ettore ed Antonello de Alois

Un documento che si ricava da un manoscritto  compilato da Pietro Alois nel 1912.  La chiesetta delle congrega come pure la parrocchia dell’Assunta, invece risale al 1753.