Oreste Scalzone e i vescovi del casertano

Oreste Scalzone

CASERTA – (manero) Ad esultare del rientro in Italia di Oreste Scalzone  fu  per primo il parlamentare ‘no global’ Francesco Caruso, ma esultò anche il Verde Paolo Cento, sottosegretario all’Economia.

Scalzone dopo la prescrizione dei suoi reati si precipitò a far conosce  quale sarebbe stato il suo ruolo sulla scena politica italiana. “Certo che torno. – disse all’indomani della notizia – Sarò un pendolare per condurre in Italia nuove battaglie di libertà.  Chi mi conosce solo un po’ sa che in Italia vengo innanzitutto per condurre nelle condizioni nuove una vecchia battaglia. La condurrò a voce nuda, se serve sul selciato, on the road, o in luoghi adattabili all’ antica congiunzione fra politica, ragionamento filosofico e teatro”.

Su i recenti temi di attualità il vescovo di Caserta Raffaele Nogaro non si pronuncia: “Si è vero sono vicino ad un solo centro sociale, – specifica padre vescovo e  poi aggiunge – mi chiedono dei centri sociali, delle Br e dei Pacs, ma su questi argomenti preferirei attendere.”

“Non bisogna lasciarsi affascinare dalle parole di un uomo che ha idealizzato la lotta armata come Oreste Scalzone, alla fine rimane sempre un cattivo maestro” sono le parole del vescovo Antonio Riboldi all’indomani dell’intervista comparsa ieri sulle pagine di questo giornale.

“La rinascita delle brigate rosse è un male prettamente italiano e non ha nulla a che fare con i movimenti o quei centri sociali che favoriscono l’ingresso e l’integrazione degli immigrati sul nostro territorio. Occorre fare delle nette distinzioni e posi delle Domande: Chi vogliono colpire? Che cosa? Contro chi c’è l’hanno? Ieri sono caduti sotto le loro scellerate armi i servitori dello stato, oggi sembrano orientati verso i media, e l’ex capo del governo reo forse di essere troppo vicino all’americanismo. In definitiva c’è l’hanno con il consumismo.

Esistono dei centri sociali, non che ci siano nel casertano, ma qui a Napoli ed Acerra ci sono che fanno della violenza la loro arma. Si è visto in occasione delle manifestazioni contro l’inceneritore. Ma la violenza di per se cancella la ragione. Dietro agli atti violenti i veri problemi del disagio vengono nascosti di contro però occorre pensare e dire.

Un malessere che potrebbe, ma che è, si nasconde anche dentro il sindacato, che di per se e con i suoi compiti non ha nessuna colpa. Spesso la loro azione a difesa del mondo del lavoro viene resa vana da un serie di fattori che ne limitano l’azione. Prendersela con loro significa non guarda in facci alla realtà. Chi chiede un sindacato aggressivo e piazzaiolo sbaglia, perchè specie nelle piccole aziende, dove è diffuso il lavoro nero e i contratti collettivi di lavoro poco rispettati, dovrebbero fare sciopero tutti i giorni. In definitiva non hanno delle forti barriere, ma piuttosto un terreno fragile che può provocare anche l’infiltrazione di gruppi eversivi con lo scopo di reclutare i più deboli.”

Un messaggio ed un appello per Oreste Scalzone arriva dal vescovo della diocesi di Aversa che ingloba anche quella di Casale di Principe: .E. Mons. Mario Milano.

“Sono solo da nove anni in questa diocesi e quindi non posso conoscere tutti, specie quelli che poi, come Oreste Scalzone, hanno passato fuori dall’Italia parte della loro vita. Mi piacerebbe conoscerlo per esortarlo e dirgli di aderire a Cristo, perché Cristo è il salvatore degli uomini e di tutti gli uomini. Aderendo a Cristo troverà il superamento di ogni suo disordine, perché cristo è ordina tutto nell’amore e nella pace.”

Rivolgendosi alla nuove Br il vescovo è stato ancora più incisivo: “quando la chiesa è vicina a certe persone deboli anche da punto di vista ideologico e tentano a sovvertire l’ordino costituito dell’umanità, svolge la sua missione

Gennaio 2007spirituale. La chiesa diffonde il vangelo che è messaggio di amore, fraternità e pace. Qualsiasi forma di violenza, anche armata, è fuori dal mondo cattolico. Il nostro impegno è quello di formare i giovani al rispetto di tutti per costruire una società più giusta e più prospera, sempre con e armi dell’amore e di servizio gratuito.”

Gennaio 2007