La Baraonda politica in Terra di Lavoro

Nessuno ne parla, ma parecchi sanno e tutti si accorgono che con la fine dell’ignominioso Collegio uninominale la baraonda politica in Terra di Lavoro, invece di diminuire, è aumentata, al punto da destar nausea e ribrezzo a chiunque abbia coscienza politica, e barlume d’intelletto. Con il Collegio uninominale la Provincia, nei suoi vari Circondari e Comuni, era divisa in partiti puramente personali, i quali non avevano altro programma che l’appoggio incondizionato al deputato, erettosi protettore di un partito amministrativo contro un altro. Ed era tipica nella Provincia (e specialmente in qualcuno dei suoi Collegi politici) la lotta che con ogni mezzo lecito ed illecito – più spesso illecito il deputato in carica svolgeva contro le povere Amministrazioni cosi dette nemiche.

Cambiato il sistema elettorale col Collegio plurinominale e, per giunta, la proporzionale, mentre in quasi tutta l’Italia si è intensificata la organizzazione dei partiti politici a base di programmi collettivi economici, ma non di rado anche di contenuto idealistico, nella maggior parte dei Comuni di Terra di Lavoro son dolorosamente rimasti i partiti così come sorsero e come sempre sono stati a base di odi personali o di personali interessi: partiti -di cui sapientemente si giovava il … disonorevole eletto nel Collegio uninominale. Questa stasi di pensiero, che non solo indica il nessun profitto ricavato dal turbinoso incedere dei tempi nuovi e dell’incivilimento ma rappresenta l’indice della decadenza morale di un popolo, ha generato nella provincia e più amene situazioni che destano spesso il riso di colui, che, estraneo alle lotte personali locali, viene da altri monti o da altri mari ed è costretto a studiare il fenomeno strano.

Sparito il deputato del Collegio uninominale, ogni partito personale, che lotta in un Comune per la conquista del seggio sindacale, ha dovuto scegliere fra i tredici rappresentanti politici della Provincia un protettore; e si son realizzate le cose più, pazzotiche e più amene ! Poichè i tredici, travolti dai nuovi sistemi di evoluzione parlamentare, han dovuto – chi per sentimento spontaneo, chi per opportunismo – ascriversi ad un partito politico. In conseguenza, l’antico partito personale di un Comune, scelto il proprio deputato protettore – che, a sua volta, trova nel partito stesso la opportunità di crearsi la base elettorale – ha adottato, in blocco, il colore politico di quest’ultimo. E, quindi è diventata socialista riformista gente che non sa il significato delle parole riformismo e socialismo; è diventata popolare gente che non crede neppure a Dio vero e che odia i preti al punto da predicarne lo sterminio generale; è diventata democratica liberale o sociale gente che per sentimenti atavici o per costituzione psichica si batte ogni giorno il petto nelle sacrestie ed inneggerebbe anche al Papà Re.

Ma non basta: poiché non è difficile fare la esilarante constatazione fenomeni quasi quotidiani che codesti famosi partiti personali divenuti opportunisticamente del tale o del tale altro partito politico, debbano cambiare protettore, mostrandosi il prescelto mobile … sostenitore

 

Terra di lavoro del Caserta 25 luglio 1925