Silvio Maurano il giornalista amico del Duce

scena dal film Scipione l’Africano anno 1937

SILVIO MAURANO nasce a Castellabate (SA) il 12 ottobre 1898, da Pietro Maurano e Rosa Torre. Quinto di sei figli, rimase  orfano del padre all’età di dieci anni. Trascorse l’infanzia a Castellabate.
Frequentò il liceo Scientifico Fornarini di Venezia grazie per interessamento dello zio materno Andrea Torre.
Uno zio illustre  e giornalista, corrispondente da Roma del «Corriere della Sera» e successivamente direttore de « La Stampa» di Torino, poi Deputato del Parlamento e nel 1920 Ministro della Istruzione Pubblica) e successivamente dirige il “Politecnico” di Torino.
Maurano nel 1916 si arruolò volontario nella prima Guerra Mondiale entrando in fanteria, dopo la perdita sul Carso del fratello Attilio, avvenuta nel 1915.
Nel 1918 passò nel corpo degli Arditi. per partecipare alla spedizione del Quarnaro con d’Annunzio  falsificò la sua data di nascita perchè era troppo piccolo per arruolarsi
Terminata la guerra iniziò la sua collaborazione a diversi giornali tra cui « IL POPOLO D’ITALIA» di Benito Mussolini.
Aderì fin dall’inizio alla fondazione dei Fasci Italiani di Combattimento iniziando al contempo la sua carriera di giornalista che culminò con la direzione di diverse testate: «LA GAZZETTA – Eco DI MESSINA» (dal 1927 al 1930), «LA PROVINCIA DI BOLZANO» (dal dicembre 1930 alla primavera 1933), «LA PROVINCIA DI COMO» (dal 1933 al 1940 ), «IL CORRIERE DI PARMA».
Nel 1920-’21 fu anche redattore capo dell’A.N.D.S.
Nell’ottobre 1928 fu chiamato a ricoprire anche l’incarico di vicedirettore della rivista «L’IMPERO» di cui era stato redattore per diversi anni.
Collaborò inoltre con le riviste mensili; «IL TEVERE» e la «SETTIMANA INCOM».
Negli anni 1932 e 1933 fu collaboratore dell’Ufficio stampa di Gugliemo Marconi, e contemporaneamente svolgeva la sua attività con  1’EIAR e il Giornale Radio.
Ha lavorato per il mondo del cinema e fu produttore e sceneggiatore di “Orgoglio” 1934
Amico di Fellini con cui realizzò  nel film “Scipione l’africano”
Visse prevalentemente tra Roma e Milano, soggiornando periodicamente nelle varie località delle testate che diresse, partecipando, così, attivamente alla vita politica nazionale.

Il fratello Andrea quale senatore e vice direttore del Corriere della sera, fu isolato perchè era foremente conto all’allenza con Hitler.
Nel 1940, su richiesta esplicita di Mussolini, fondò «IL POPOLO DI  SPALATO» che diresse fino al 1942. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, a causa dei limiti di età e della consistente prole, non essendo stato richiamato, volle comunque arruolarsi e dopo averne fatta richiesta al re, ottenne di essere inviato al Distretto di Salerno e quindi destinato all’aeroporto di Crotone ove organizzò il Corso degli allievi scritturali di Benevento, rimanendovi suo malgrado anche durante la RSI alla quale non potè aderire.
Nel dopoguerra non gli fu riconosciuto alcun merito professionale e non venne neppure reintegrato nel suo ruolo giornalistico. Una situazione questa  che non gli impedì di poter continuare a scrivere vari libri, tra cui un paio di sue memorie;
Nel 1926 pubblicò il volumetto “Mentalità Fascista”; nel 1932 “metodi e Risultati Rivoluzionari” e “Il Dittatore” (il tempo di M. Camillo) nel 1933 “Città Romane nel Norico” e “La strada romana in Val Pusteria” nel 1934 “L’Africano” (C. Scipione) e “Dal Baltico al Mar Nero ” nel 1935 “Druso” nel 1937 “11 fallimento dell’ideale bolscevico” nel 1939 “Francia la sorellastra”e “Quando eravamo sovversivi” nel 1941 “S’è ritrovata una donna” nel 1964 “1 rioni di Roma” e “Memorie di un vecchio monello” nel 1967 “Il sacco di Roma” nel 1971 “La Repubblica Partenopea” nel 1972 “Ricordi di un giornalista fascista ” nel 1973 “Masaniello” (rimasto inedito)
Alla fine degli anni Sessanta si trasferì a Castellabate (Salerno), con la seconda moglie Liliana, dove fondò il giornale «Cilento domani» che pubblicò fino alla morte avvenuta il 28 novembre 1977.
Prima di morire stava lavorando ad un libro sugli extraterrestri caricaturando i difetti degli uomini. Non rimane molto di tutto ciò che gli appartenne. La stessa sua abitazione fu venduta come risultato di una vita familiare frammentata per una vita da intellettuale ben spesa fra politica, archeologia, narrativa e giornalismo (fu suo lo scoop del ritrovamento e dell’intervista al trasvolatore aerostatico Picard, dato da tutti per disperso, e la prima intervista concessa in esilio dal re, Umberto II di Savoia in Portogalcontro lo scempio edilizio della costa cilentana. lo). nei suoi ultmi anni di vita con il suo giornale si oppose fermamente Silvio Maurano, rimasto in questi quasi trent’anni dimenticato perfino nelle località che lo ospitarono. Alla sua morte i notabili del luogo furono felici per la scomparsa di un uomo che voleva salvaguardare l’ambente conto le speculazioni.