Qui naque Beneduce e morì la grammatica

L’attualità di Beneduce Alberto  alla facoltà di economia
della Seconda Università di Napoli

“Qui naque Beneduce e morì la grammatica”

di Manero 

 

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Caserta per un giorno riscopre Alberto Beneduce, lo fa con un convegno che si svolgerà domani nel dipartimento di Economia della Seconda  Università di Napoli a Capua  nella mattinata e nel pomeriggio presso il college della scuola superiore delle pubblica amministrazione.

Il titolo dell’incontro promosso dal Rotary club, dallo Svimez  e da Clelia  Mazzoni  direttore del dipartimento di Economia della Seconda Università di Napoli  è:  Crisi economica ed intervento pubblico l’insegnamento di Alberto Beneduce. Rappresenterà una analisi comparata tra la crisi del primo dopoguerra, dove il casertano Beneduce  socialista  diventò il braccio economico di Benito Mussolini e contribuì nazionalizzando al salvataggio di imprese e banche. Un sistema rimasto in voga fino all’introduzione dell’Euro e quando gli aiuti di stato furono vietati dalla Comunità Europea.

Mancherà sicuramente l’elemento di novità che è proprio quello che si aspetta su Beneduce ora che è possibile consultare e portare alla luce il carteggio  Beneduce Mussolini per lo scadere dei termini per la consultazione degli archivi. Staremo a leggere successivamente gli atti.

Caserta non è nuova a celebrare il suo economista che per la verità non ha fatto molto per la sua città, nonostante che tutti i casertani avessero contribuito alla sua elezione con sacrifico anche di illustri esponenti locali come quello del sindaco Vincenzo Cappiello che ritirò la sua candidatura per la camera dei deputati per favorirlo.

Beneduce  non spese una sola parola quando il suo amico e sostenitore Mussolini Benito con un atto d’imperio soppresse la provincia di Terra di Lavoro.

Ma questa è un’altra storia. Nel 1977 in occasione del 50° anniversario  della nascita  dell’IRI il presidente Romano Prodi volle ricordare il suo predecessore con un giornata di studio che si svolse presso la scuola superiore della pubblica amministrazione in palazzo reale.

Intervennero  i più grandi storici ed economisti del paese lasciando una documentazione che rappresenta la massima ricerca fatta su Beneduce di tutti i tempi.

Il relatori erano Paolo Baratta, Giuseppe Barone, Franco Bonelli, Sabino Cassese, Francesco Cesarini, Achille de Nitto, Luigi De Rosa, Antonio Longo, Piero Melograni, Pasquale Saraceno Lucio Villari.

“L’elenco delle relazioni lascia intravedere l’enorme ruolo giocato da Alberto Beneduce nell’affrontare i problemi dell’economia italiana dei suo tempo.  – Disse Romano Prodi nell’aprire i lavori – Ma non sarei  intellettualmente onesto se non riconoscessi che oggi tutta la nostra attenzione è rivolta a rileggere le pagine di storia economica degli anni Venti e Trenta su cui si è esercitata l’azione del primo presidente dell’IRI. Questa rilettura avverrà certamente attraverso la vicenda personale di un protagonista di grandissimo rilievo, ma quello che interessa tutti noi è di capire se e quanto, della lezione di Beneduce, è ancora oggi di attualità e magari va ribadito o addirittura rivendicato: che cosa resta, che cosa va potenziato, che cosa invece va ripensato dell’intervento pubblico nell’economia così  come si è venuto delineando, anche grazie alla capacità di ideazione e di progettazione di Alberto Beneduce.

Le grandi difficoltà del presente incombono soprattutto sugli uomini politici e sugli uomini impegnati a vario titolo nelle attività produttive; ma la ricostruzione del recente passato, da cui essi sperano di ottenere idee guida e motivazioni per le azioni, incombe soprattutto sugli studiosi. La giornata di studio è perciò nelle loro mani. Ciò non toglie che l’augurio di buon lavoro sia cordiale e rivolto a tutti i presenti. Nella diversità dei ruoli ci unisce, infatti,  l’interesse per l’uomo Beneduce e l’attenzione per le realtà economiche su cui si è esplicata la sua enorme capacità di azione.”

“Ieri sera in Consiglio comunale abbiamo dedicato una seduta straordinaria a ricordare Alberto Beneduce, con particolare riferimento alla sua vita casertana. – ebbe a dire il sindaco Vincenzo Gallicola  nel portare il suo saluto – Poc’anzi abbiamo scoperto, nella casa ove nacque, una lapide commemorativa che ricorda anche l’occasione di questo incontro e cioè il 50° della istituzione dell’IRI. Noi casertani saremo qui attenti ascoltatori, consapevoli che il tributo offerto in questa se-de ad Alberto Beneduce da parte degli autorevoli studiosi convenuti arricchirà la nostra volontà di sapere su Alberto Beneduce, grande protagonista dell’intervento pubblico nella vita economica italiana.”

Qui naque Alberto  Beneduce   … “  fu questa la sorpresa che ebbero le massime autorità presenti alla scoprimento della lapide davanti alla casa natale di Alberto Beneduce. Subito in gelo pervase prima di tutto al compianto Aniello Gentile  che aveva scritto l’epigrafe  poi a tutti i casertani presenti. Una brutta figura per Caserta anche se l’errore era stato fatto dal marmista e non dall’estensore dello scritto.

“qui naque  Beneduce e morì la grammatica” scrisse ironicamente sul giornale “il tempo”  il giornalista Franco Tontoli  cercando di ironizzare l’accaduto e  alleggerire l’imbarazzo collettivo.
Dopo domani   riporteremo una sintesi dell’importante convegno ma sopratutto quello che in un particolare momento che sta  attraversando il paese con una disoccupazione dilagante, qual’era la ricetta del ministro del ministro del lavoro e della previdenza sociale Beneduce Alberto nella discussione alla Camera dei deputati del 5 agosto 1921  frutto di una ricerca del Centro Studi ed Alta Formazione Maestri del Lavoro d’Italia.

Novembre 2014 Seconda Università di Napoli

Pubblicato da memoriecasertane

Mauro Nemesio Rossi Studia alla facoltà di ingegneria, successivamente si laurea in scienze politiche alla Federico II di Napoli. Assunto alla Olivetti di Ivrea si interessa di organizzazione aziendale e analisi del costo del lavoro. Giornalista pubblicista e fotografo, è originario di una nobile famiglia Casoriana appartenente al casato dei Casarusso. Spilla d'oro Olivetti è stato insignito della stella al merito del lavoro dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, Cavaliere della repubblica ed Ufficiale della Repubblica, nel 2021 riceveve il titolo di Commendatore delle Repubblica dal presidente Sergio Mattarella. vive e lavora a Caserta. Esperto di economia e strategia aziendali ha pubblicato per l'istituto tecnico industriale "Villaggio dei Ragazzi" il volume "Introduzione alla Vita d'azienda" 1973; "Le multinazionali verso un codice di condotta" 1979 ed è stato presidente del consorzio di Imprese Elinte scarl dalla sua nascita fino al 2002. Fonda e pubblica nel 1980 la rivista nazionale "Fotografia Comparata" a cui collaborano studiosi e docenti universitari. Nel 1988 registra al tribunale di Santa Maria Capua Vetere per la cooperativa "mediterranea" il quindicinale "il Corso" un periodico di attualità e di storia casertana. La Fiaf Federazione Italiana associazioni fotografiche lo nomina Benemerito della Fotografia Italiana, stesso attestato gli arriva dall'Anaf Associazione Nazionale Arte Fotografiche. Quale reporter realizza servizi per il quotidiano "il diario" sul terremoto del 1980, è inviato al seguito del contingente Italiano In Libano nella missione di pace nel novembre del 1983 dove conosce Oriana Fallaci . Per il quindicinale di attualità e storia locale "il Corso", nato nel 1988, e per diversi giornali ha intervistato e fotografato molti personaggi di spicco della vita Italiana: dal critico d'arte Antonello Trombadori al pittore Remo Brindisi.. ed inoltre: il Filosofo Massimo Cacciari, Pino Rauti, Giulio Andreotti, Gianfranco Fini, l'attore Giancalo Giannini , il Pasquale Squittieri e tanti altri. Sue mostre personali di Fotografia sono state organizzate a Sorrento, Bergamo, Brescia, Ancona, Caserta, Napoli. Ha lavorato per "Napoli Notte", "il Diario", "il Giornale di Caserta" ed attualmente collabora per le pagine culturali ed attualità del quotidiano Corriere di Caserta. Ha pubblicato per il Corriere di Caserta a puntate la storia di Terra di Lavoro durante il fascismo da cui ha tratto il Dvd "Antonio Ricciardelli racconta". sue pubblicazioni: Maestri del lavoro in camicia nera, ed. Rubbettino; Alvignano ed il suo Arciprete ed Pro loco Alvignano; Fascismo Casertano fatti e misfatti di misfatti e personaggi di una città in camicia nera ed. Cesaf Maestri del lavoro. ....

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