
“Il progetto nasce dall’esigenza di creare un luogo di incontro della cultura per stimolare i giovani a nuove prospettive di sviluppo economico e sociale. Il CeSAF Maestri del lavoro d’Italia fin dalla sua costituzione ha auspicato una realtà tale da rinverdire gli anni ruggenti della industrializzazione di Terra di Lavoro quando il territorio venne definito “La Brianza del Sud”. I presupposti vanno cercati nella diffusione di una cultura innovativa e lo sviluppo dei fattori che promuovono attività imprenditoriali e non viceversa. Adriano Olivetti individuava nella crescita culturale di tutte le componenti di un territorio l’elemento prioritario del suo sviluppo. Inoltre la sua Comunità spaziava a 360 gradi nella materie più disparate, Agricoltura, Economia, Letteratura, Cinema, Televisione fotografia editoria ed altro. Partendo dal grande serbatoio dei valori sociali, culturali, imprenditoriali dell’esperienza maturata negli anni di crescita della nostra provincia, il progetto vuole dunque creare a Caserta una Fabbrica della Cultura che si presenti come un centro integrato dove la conoscenza è declinata in varie dimensioni ed è offerta con modalità diverse, ma sempre strettamente collegate tra loro: cultura di base per tutti i cittadini, cultura d’impresa, cultura del lavoro, cultura del territorio, cultura dell’ambiente e della città. Un piano che si rivolge in primo luogo, alle nuove generazioni e a tutti coloro che sono alla ricerca di stimoli innovativi per imprimere una svolta al processo di sviluppo civile ed economico della società. Per raggiungere gli obiettivi proposti il museo tecnologico ospiterà una pluralità di soggetti e di infrastrutture specifiche, tra cui una Biblioteca aperta tecnologica, fondamento per il museo Cultura che più correttamente dovrà essere definita “mediateca” e spazi per leggere un e-book, per guardare un filmato o ascoltare una registrazione audio. Accanto alla “mediateca” e al percorso espositivo troveranno posto ambienti capaci di favorire la diffusione di cultura di impresa, dove le aziende possano raccontarsi, presentare le loro strategie per costruire il futuro, per fare rete, creare iniziative collaborative; dove si possano ricercare ed attuare nuove forme di lavoro partecipato, di condivisione delle conoscenze, di impegno sociale per il territorio, di analisi circa l’evoluzione del rapporto tra capitale e lavoro. A questi obiettivi contribuiranno la Seconda Università di Napoli e le associazioni datoriali, con particolare attenzione alla ricerca, alla tecnologia, all’innovazione, materiale e immateriale, e al design industriale, inteso nella sua valenza più ampia, non limitata all’estetica del prodotto, ma estesa all’immagine complessiva dell’impresa”.
Mauro Nemesio Rossi
Presidente CESAF – Maestri del Lavoro d’Italia